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Papillomavirus e vaccino anti-HPV « dott. Mario Pacella

Papillomavirus e vaccino anti-HPV

 Il Papillomavirus Il papillomavirus (HPV= human papilloma virus) è un virus del quale esistono più di 120 tipi diversi che provocano infezioni diverse in parti diverse dell’organismo: cute e mucose genitali. Circa la metà dei diversi tipi di HPV sono stati trovati nell’apparato genitale. L’infezione da HPV e’ molto frequente per cui la maggior parte delle persone si infettano o sono state infettate con uno o piu’ tipi di HPV contemporaneamente. Fortunatamente molto spesso l’infezione da HPV non si trasforma in malattia e scompare spontaneamente senza lasciare conseguenze. Gli HPV possono provocare malattie diverse a seconda del tipo: a) verruche cutanee (tipo 2-4-1-3-10) b) verruche delle mucose anogenitali (condilomi) (tipo 6-11) c) infezioni del collo dell’utero (tipo 16-18) Quindi solo alcuni tipi di HPV provocano le forme più gravi di lesioni che portano al tumore del collo dell’utero: sono gli HPV 16 e 18 che causano il 70% dei casi di tumore del collo dell’utero, mentre gli HPV 6 e 11 causano più del 90% di tutti i condilomi. Infezione da HPV Verruche cutanee Sono lesioni cutanee molto frequenti, soprattutto nei bambini in età scolare. Il contagio avviene attraverso i contatti tra persona e persona, attraverso piccole lesioni cutanee ( rischio aumentato nella frequentazione delle piscine pubbliche). Le verruche cutanee per lo piu’ guariscono spontaneamente, ma possono persistere per mesi o anni. Verruche anogenitali (condilomi) Sono escrescenze mucocutanee, con superficie a cavolfiore, che possono localizzarsi nelle zone genitali (pene, meato uretrale, scroto, zona perianale nel maschio; grandi e piccole labbra, cervice uterina, orifizio uterino, parti esterne della vagina, zona perianale nella femmina). L’infezione anogenitale da HPV puo’ anche essere completamente asintomatica senza manifestarsi con i condilomi.. Anche quando presenti i condilomi in genere non danno sintomi; talvolta possono dare prurito, bruciore, dolore, sanguinamento. Le verruche anogenitali si trasmettono principalmente per contatto sessuale, ma anche per contatto diretto con le lesioni materne al momento del parto o per trasmissione da altre parti. Tumore del collo dell’utero(cervice uterina) Tra le malattie causate dall’HPV (verruche cutanee, condilomi, infezioni della mucosa del collo dell’utero), il tumore della cervice uterina è la più importante patologia da infezione da HPV ed anche una delle cause principali di morte nelle donne di tutto il mondo, seconda , nei paesi occidentali solo al tumore del seno. Il tumore del collo dell’utero e’ essenzialmente una malattia trasmessa sessualmente. Il rischio e’ inversamente correlato con l’eta’ del primo rapporto sessuale e direttamente correlato al numero di partner sessualmente avuti nel corso della vita. Per individuare precocemente il tumore della cervice (nelle sue fasi iniziali precancerose) e quindi poter curare con maggiori possibilità di successo, si esegue il pap-test: Lo screening con il pap-test riduce il rischio di cancro della cervice, ma non previene l’infezione da HPV e lo sviluppo di lesioni precancerose, serve a individuarle quando ci sono già. Epidemiologia dell’infezione da HPV Le infezioni da HPV delle regioni genitali (condilomi e infezioni delle mucose della cervice uterina) sono molto frequenti, con un rischio di infezione complessivo del 70%; Fortunatamente queste infezioni guariscono spontaneamente e non si trasformano in malattia senza dare alcun sintomo e la donna non si accorge di nulla. Tuttavia nel mondo ogni anno si registrano 500 mila casi di cancro del collo dell’utero con oltre 273 mila morti. Il rischio di contrarre nel corso della vita verruche genitali (condilomi) supera il 10%. Il vaccino Il vaccino contro l’HPV è un vaccino sintetico, costruito cioè in laboratorio ricostruendo una proteina che è una parte principale del virus e che quando viene iniettata nell’organismo induce una risposta immunologica (produzione di anticorpi anti HPV) 100 volte superiore a quelli che si producono in seguito all’infezione naturale. Negli studi, eseguiti su 12 mila donne fra 16-24 anni, sono state osservate risposte immuni (produzione di anticorpi) tali da prevenire il 100% delle neoplasie da HPV 16 e 18: questi risultati suggeriscono che la vaccinazione nelle persone che non siano state ancora infettate da HPV riduce fortemente il rischio di sviluppare il tumore del collo de’utero e i condilomi genitali. Il rischio maggiore di contrarre l’infezione da HPV è nei primi 5 anni dall’inizio dei primi contatti sessuali.: quindi il vaccino anti HPV deve essere fatto all’età di 11-12 anni, anche se il suo uso è consigliato fino a 26 anni. Dagli studi si è visto però che la risposta al vaccino è maggiore nell’età 10-15 anni che non nell’età 16-23 anni,: nell’età 10-15 anni la produzione di anticorpi è maggiore. Domanda/Risposta Da cosa è costituito il vaccino? Il vaccino anti HPV in commercio in Italia (GARDASIL) contiene gli HPV di tipo 16-18-11-6. Gli HPV 16 e 18 sono responsabili del 70% dei casi di tumore del collo dell’utero. Gli HPV 11 e 6 sono responsabili dei condilomi, lesioni anogenitali che non si trasformano in tumore. Come si contrae l’infezione? L’infezione genitale da HPV si trasmette con i rapporti sessuali, completi e non. E’ un’infezione molto comune per cui circa il 75% delle donne si infetta nel corso della vita, ma nella maggior parte dei casi la donna non se ne accorge: 3 volte su 4 l’infezione è asintomatica e guarisce spontaneamente. Mentre 1 volta su 4 può provocare lesioni benigne (condilomi) oppure lesioni che se non curate si trasformano in lesioni maligne (tumore del collo dell’utero). Tra l’infezione e lo sviluppo del tumore possono passare anche 20-30 anni, per cui i tumori che si trovano in donne di 45-50 anni sono conseguenza di infezioni contratte in giovane età.