Nel mondo, sono circa 15 milioni i neonati che ogni anno nascono prematuri. Più di un bambino su dieci. In Italia, il fenomeno è in crescita, con circa 45 mila bambini che vengono alla luce prima della 37ma settimana di età gestazionale. Il 7% delle nascite complessive in un anno. “Oggi il numero dei bambini prematuri che sopravvivono e che un tempo erano destinati a morire è in costante aumento – sottolinea Susanna Esposito dell’Università degli Studi di Milano e presidente Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (Sitip) – grazie al progresso che è stato fatto in termini di trattamento e di cura. Restano alcuni rischi per questi piccoli, primo fra tutti quello di contrarre infezioni: nel 20%-40% dei casi, infatti, si verifica un episodio di sepsi, un’infezione sistemica dovuta alla presenza di batteri nel circolo sanguigno, che richiede il ricovero dei piccoli, con cifre in costante aumento nelle Unità di Terapia Intensiva Neonatale“.
Il nato pretermine è particolarmente esposto alle infezioni: da un lato ha un sistema immunitario non ancora completamente formato, dall’altro lato il tipo di terapia a cui alcuni di questi bambini vengono sottoposti, per favorire funzioni vitali non adeguatamente sviluppate, può rappresentare di per sé un fattore di rischio. Per questo la Sitip ha riassunto in alcune raccomandazioni, queste evidenze sul sistema immunitario dei prematuri
Nei primi mesi di vita l’immaturità del sistema immunitario è in parte compensata dagli anticorpi che il bambino riceve dalla madre durante la gravidanza, ma per i neonati nati prematuri ,il passaggio degli anticorpi materni è ridotto. Prima di tutto bisogna garantire al bambino un ambiente tranquillo, con ritmi di vita regolari e quasi abitudinari, senza esporlo a fumo passivo od altri agenti nocivi e accudirlo nella culla o nella carrozzina , ricostruendo una sorta di nido , similmente all’utero materno, come dettato dalla “Care” dei reparti di Terapia Intensiva.
Importante è lavarsi adeguatamente le mani prima di toccare il piccolo, limitare il numero di visite da parte di ospiti, rimandando l’incontro se questi presentano raffreddore o altri sintomi respiratori o gastrointestinali. Effettuare tutte le vaccinazio raccomandate secondo l’età, ricordando che il prematuro è a maggiore rischio infettivo rispetto al nato a termine, quindi deve essere vaccinato nei tempi giusti. Monitorare peso, lunghezza e circonferenza cranica non solo nei primi mesi di vita, pensando che il prematuro ha un’età cronologica e una corretta, che non vanno di pari passo, ed eseguire le indicazioni nutrizionali fornite dal medico che includono latte iperproteico con adeguato apporto di calcio, fosforo e vitamine per un tempo variabile a seconda dell’età gestazionale e del peso alla nascita del piccolo Sottoporre il bambino a esami e visite periodiche è una raccomandazione da seguire scrupolosamente, senza dimenticare di somministrare ferro, minerali e vitamine se necessario sulla base dei risultati dei controlli ematochimici effettuati da protocolli di Follow-up.