Il riflesso rosso nel neonato, nel lattante e nel bambino
La prova del riflesso rosso è essenziale per il precoce riconoscimento di situazioni che potenzialmente possano mettere in pericolo la visione o la vita, come la cataratta, il glaucoma, il retinoblastoma, le anomalie retiniche, le malattie sistemiche con manifestazioni oculari e forti errori di rifrazione. L’Accademia Americana di Pediatria raccomanda l’esecuzione della prova del riflesso rosso come una componente nella valutazione dell’occhio nel periodo neonatale e durante tutte le successive visite di controllo dello stato di salute.
La prova del riflesso rosso utilizza la trasmissione della luce da un oftalmoscopio, attraverso tutte le parti normalmente trasparenti dell’occhio di una persona, incluso lo strato sottile delle lacrime, la cornea, l’umor acqueo, il cristallino e l’umor vitreo. Questa luce, riflessa dal fondo dell’occhio, è trasmessa all’indietro, attraverso i mezzi ottici e attraverso l’apertura dell’oftalmoscopio, fino all’occhio dell’esaminatore. Ogni fattore che impedisca o blocchi queste vie ottiche comporterà un’alterazione del riflesso rosso.
Un’alterazione del riflesso rosso può essere dovuta a:
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Muco o altri corpi estranei presenti nello strato sottile delle lacrime;
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Opacità corneali;
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Opacità dell’umor acqueo;
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Alterazioni dell’iride, che compromettano l’apertura della pupilla;
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Cataratta;
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Opacità del vitreo
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Alterazioni retiniche, compresi i tumori o i colobomi corio-retinici.
Anche errori gravi o ineguaglianze della rifrazione (che necessitano di occhiali) e lo strabismo possono determinare alterazioni o asimmetrie del riflesso rosso. Ci possono essere variazioni significative del riflesso rosso in bambini di differenti etnie e gruppi etnici, in seguito ai differenti livelli di pigmentazione del fondo oculare.