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Late Pretem « dott. Mario Pacella

Late Pretem

 

E’ opinione comune che i prematuri siano bambini molto piccoli , di bassissimo peso con grandi problematiche e che siano una quota minima di nascite. Ma la realtà è ben diversa. Si stima che l’aumentata incidenza di nascita premature registrata negli ultimi anni (9.1% nel 1981 a 12.7% nel 2006) sia per i 2/3 riferibile all’aumentata incidenza di nascite late pre-term (+ 25% circa dal 1990).La mortalità neonatale (n° morti tra neonati di 0-27 gg età cronologica x 1000 nati vivi ) da 3 a 4,6 volte maggior rispetto a quella dei neonati a termine.

Ma chi sono i neonati Late preterm o Near term?

I nati LATE PRETERM sono neonati di età gestazionale compresa tra la 34°+0 e la 36°+ 6 settimana. Rappresentano una categoria di neonati con proprie peculiarità, in particolare risultano avere un rischio superiore, rispetto ai nati a termine, di sviluppare problematiche post natali come:

 

1) Instabilità nella termoregolazione.

 

Nel neonato late preterm si osserva

° Ridotta quantità e immaturità del tessuto adiposo bruno

° Ridotta concentrazione di ormoni correlati al suo metabolismo (PRL, leptina, norepinefrina, T3, cortisolo) che raggiungono il picco al termine della gravidanza

° Ridotta quantità di tessuto adiposo bianco

° Ridotte dimensioni e maggior rapporto tra superficie corporea e peso.

 

2) Ipoglicemia

 

Abbiamo in questi bambini :

°° Immaturità della glicogenolisi e gluconeogenesi epatica

°° Immaturità della lipolisi

°° Disregolazione ormonale

La glicemia rapidamente raggiunge il nadir 1-2 h dopo la nascita e rimane bassa fino a che non si instaura un compenso metabolico o un rifornimento di glucosio esogeno.

Dunque il late preterm ha un maggior rischio di Ipoglicemia precoce

 

3) Distress respiratorio

 

caratterizzato da :

• apnee, tachipnea transitoria, prolungata somministrazione di ossigeno e ricorso alla Ventilazione meccanica e ricovero in terapia intensiva neonatale. Cio’ è dovuto al fatto che lo sviluppo degli alveoli polmonari inizia solo dopo la 36° settimana e si completa verso i 18-24 mesi di vita e il neonato late preterm dopo la nascita presenta ancora una struttura polmonare di tipo fetale ed una capacità funzionale immatura con

– ritardo nel riassorbimento del fluido intra-polmonare

– insufficienza relativa del surfactante

– scambi gassosi inefficienti.

 

4) Ittero più frequenti e più prolungati rispetto al neonato a termine

 

Dovuto ad immaturità funzionale e ridotta concentrazione della glicuronil-transferasi epatocitaria

Maggior suscettibilità al danno neurologico (KERNICTERUS) da iperbilirubinemia

 

5) Difficoltà nell’alimentazione

 

I late preterm si adattano rapidamente alla nutrizione enterale inclusa la digestione e l’assorbimento di lattosio, proteine e lipidi.Tuttavia presentano immaturità gastrointestinale (ridotta maturazione neuronale, incoordinazione tra suzione, respirazione e deglutizione, immaturità della peristalsi e della funzione sfinteriale gastro-intestinali, ridotta frequenza delle evacuazioni)

 

6) I neonati late preterm nascono prima che si sia completato lo sviluppo del sistema nervoso.

 

Presentano un maggior rischio di

• paralisi cerebrale,

• disordini del linguaggio,

• handicap neurologici,

• problemi comportamentali e nelle specifiche competenze (comportamentali, scolastiche, sociali e globali).

 

I nati late preterm o near term sono un subset di prematuri in significativo aumento negli ultimi anni nel mondo industrializzato e presentano accanto ad una elevata morbilità una bassa prevalenza di allattamento al seno. Non è noto tuttavia, se le madri che partoriscono late preterm siano ad aumentato rischio di distress psicologico e quanto questo condizioni il successo dell’allattamento.

Studi preliminari indicano come i nati late preterm, e le loro madri presentino fattori di rischio che influenzano lo stabilirsi di un efficace allattamento al seno, siano soggetti a un precoce fallimento dell’allattamento al seno e abbiano aumentata morbidità ad essi associata.

Nelle madri che partoriscono late preterm i fattori di rischio più studiati in rapporto al fallimento dell’allattamento al seno includono complicazioni in gravidanza, parto cesareo, ospedalizzazione del neonato, separazione della madre dal bambino, difficoltà famigliari e l’inefficace suzione del bimbo non a termine che provoca la diminuzione della lattogenesi.

Diversi studi caso-controllo hanno identificato la nascita late preterm quale significativo fattore di rischio per successivi ricoveri nel periodo neonatale (circa 2 volte in più rispetto ai neonati a termine) Le infezioni neonatali sono risultate circa 5 volte più frequenti e quasi un terzo delle riammissioni in ospedale (3,5 % dei casi rispetto al 2% dei nati a termine) è dovuto alla presenza di un’infezione. In alcuni lavori l’incidenza delle sepsi è segnalata essere pari al 5,9%. Tuttavia pochi sono i dati in letteratura sul rischio infettivo precoce e tardivo e sull’esito delle sepsi in questa categoria di neonati. In un recente studio osservazionale su circa 120.000 nati late – preterm l’incidenza delle sepsi early-onset e late-onset nei primi tre mesi di vita è risultata pari a 4,4/1000 e 6,3/1000 rispettivamente.I germi principalmente implicati sono stati i Gram-positivi (Streptococco di gruppo B, Stafilococco aureo); tra i Gram-negativi il più frequente è risultato E. Coli. Le infezioni da Candida hanno rappresentato lo 0,8% di tutte le infezioni early-onset.

Si è visto che i late preterm mai ricoverati nei reparti di Terapia Intensiva Neonatale (TIN) sarebbero quelli a maggior rischio mentre i late preterm con brevi ricoveri in Tin possono essere ad aumentato rischio di riammissione ospedaliera rispetto agli altri ricoverati.

 

Tra le principali diagnosi al momento del ricovero:

– ittero

– sospetta o accertata sepsi

– difficoltà nell’alimentazione

– Scarso accrescimento

 

Fattori di rischio per successivi ricovero:

– Primogenitura

– Allattamento al seno al momento della dimissione

– Parto o travaglio complicati

– Dimissione precoce (< 48 ore)

– Ricovero in reparti diversi dalle Tin.

 

Sebbene i costi relativi a ciascun neonato late preterm, considerato individualmente, siano mediamente inferiori rispetto a quelli relativi a ciascun neonato con maggior grado di prematurità la spesa complessiva relativa all’intera popolazione dei neonati late preterm costituisce una parte importante delle spese relative a tutte le nascite premature poiché tale popolazione è percentualmente significativa. Dunque l’unica strategia utile è comprendere i motivi alla base delle nascite late pre-term (fattori di rischio ed eziologie associate sia materne che fatali) per sviluppare comportamenti tesi a prevenire queste nascite, gestendo nel miglior modo possibile le gestazioni.

 

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