La terapia con metilxantine (caffeina e similari) è comunemente utilizzata per l’apnea della prematurità, ma alcuni studi sostengono che non ci sono abbastanza dati riguardanti l’ efficacia e la sicurezza. La caffeina viene regolarmente usata per le apnee nei reparti di Terapia Intensiva Neonatale . Non è stato dimostrato finora che le metilxantine abbiano effetti a lungo termine sullo sviluppo neuronale e sulla crescita.
Uno studio canadese, ha assegnato, in modo casuale, 2006 neonati con peso alla nascita tra i 500 ed i 1250 g a ricevere Caffeina oppure placebo, finchè la terapia per l’apnea della prematurità non fosse più necessaria. (Schmidt B et al, N Engl J Med 2007; 357: 1893-902)
Lo scopo principale era rappresentato dal valutare la mortalità, la paralisi cerebrale,il ritardo cognitivo (definito come un punteggio del Mental Development Index inferiore di 85 alla scala Bayley Scales of Infant Development ), la sordità, o la cecità, all’età di 18-21 mesi.
Dei 937 trattati con Caffeina, per i quali erano disponibili i dati dei principali outcome, il 40,2% è deceduto o è sopravvissuto con disabilità riguardante il neurosviluppo, rispetto al 46,2% dei neonati trattati con placebo per i quali erano disponibili i dati sugli outcome principali. Il trattamento con Caffeina, paragonato al placebo, ha ridotto l’incidenza di paralisi cerebrale e di ritardo cognitivo.
Il tasso di mortalità, sordità, cecità ed i percentili medi per l’altezza, il peso, e la circonferenza della testa durante il periodo osservazionale, non sono risultati significativamente differenti tra i due gruppi.
Concludendo la terapia con Caffeina per l’apnea della prematurità migliora il tasso di sopravvivenza senza disabilità nel neurosviluppo a 18-21 mesi, nei bambini con peso alla nascita molto basso.