La polmonite è un’infezione acuta del parenchima polmonare che si manifesta con febbre e segni e sintomi respiratori (tachipnea, rientramenti toracici, reperti auscultatori anomali e tosse) accompagnati generalmente dall’evidenza radiologica di addensamenti parenchimali.
Classicamente le polmoniti venivano distinte in lobari (polmonite franca), a focolai polmonari disseminati (broncopolmoniti) ed interstiziali. Tuttavia l’impiego dell’antibioticoterapia ha drasticamente modificato le caratteristiche patogenetiche e cliniche della malattia che oggi viene per lo più distinta in: polmonite di comunità, polmonite da aspirazione, polmonite associata al sistema sanitario (polmoniti che si verificano in soggetti ospedalizzati per ≥ 2 giorni nei precedenti 3 mesi, residenti in centri di assistenza, in terapia per infusione a domicilio o esposti a familiari infetti con microrganismi multi-resistenti), polmonite nosocomiale, e polmonite associata alla ventilazione assistita.
In Europa l’incidenza annua di polmonite acquisita in comunità, in bambini di età inferiore ai 5 anni è di circa 35-40 casi su 1000. Tale valore diminuisce con l’aumentare dell’età (6-12 per 1000 al di sopra dei 9 anni) , per crescere nuovamente negli anziani e raggiungere nuovamente la prevalenza più elevata negli ultraottantenni.
Le polmoniti del periodo neonatale sono di solito causate da microrganismi che si trovano nel tratto genitale della donna gravida: streptococchi del gruppo B o enterobatteri Gram negativi.
Dopo la terza settimana di vita e nei primi tre mesi la C. trachomatis è l’agente causale più frequente, ma nei primi anni di vita prevale l’eziologia virale. Per lo più le polmoniti virali si verificano nei mesi autunno-invernali. Dapprima compaiono epidemie da virus parainfluenzali, seguite da quelle da virus respiratorio sinciziale (VRS) ed influenzale. Gli adenovirus ed i picornavirus (rinovirus ed enterovirus) sono invece coinvolti in periodi non epidemici.
Il virus respiratorio sinciziale è la causa principale di bronchiolite e polmonite nel lattante, i virus parainfluenzali tipo 1, tipo 2, tipo 3 causano laringite ipoglottica e sono in ordine di importanza la seconda causa virale di polmonite nel bambino. I virus dell’ influenza A e B sono invece la principale causa di ospedalizzazione per polmonite in età scolare nei mesi centrali dell’inverno. Le epidemie da VRS si verificano tutti gli anni con un picco tra dicembre e gennaio e sono di solito seguite da quelle da virus influenzali (picco in febbraio). Le infezioni da virus parainfluenzali di tipo 1 e 2 si verificano ogni due anni in autunno, mentre il tipo 3 è endemico con una tendenza a manifestarsi verso la fine dell’inverno – inizio della primavera. Gli adenovirus sono presenti tutto l’anno e causano per lo più infezioni febbrili delle prime vie aeree con faringite essudativa ed otite, ma i sierotipi 3, 7, 11 e 21 possono causare polmoniti necrotizzanti gravi con evoluzione, nei soggetti che sopravvivono, in bronchiolite obliterante. Da queste informazioni emerge che un’eziologia virale può essere sospettata in rapporto all’età del paziente, alle manifestazioni cliniche concomitanti o prevalenti nella comunità (se si osservano numerosi casi di croup è ovvio pensare che possano essere coinvolti i virus parainfluenzali; se prevalgono i soggetti con bronchiolite è altamente probabile che la patologia sia dovuta al VRS), e alla stagionalità dell’epidemia.
L’Haemophilus influenzae di tipo b, in passato il battere più frequentemente in causa nei primi 3-4 anni di vita, ha visto ridurre la sua prevalenza in rapporto alla diffusione della vaccinazione specifica Hib. Questo germe rimane una causa importante di polmonite nei mesi invernali-primaverili in quei paesi dove la vaccinazione non è diffusa.
Tra i batteri lo Streptococcus pneumoniae è l’agente eziologico più consueto nei bambini dai primi mesi di vita fino ai 6 anni di età, con infezioni più frequenti in inverno e primavera, ed è complessivamente responsabile del 27-44% dei casi di polmonite di comunità del bambino.
I batteri atipici più importanti in età pediatrica sono il Mycoplasma pneumoniae e la Chlamydia pneumoniae. Questi batteri, ritenuti in passato agenti eziologicici tipici dell’età scolare, sono in realtà responsabili di polmonite anche in epoche precedenti con epidemie che si verificano ogni 4-5 anni senza una precisa stagionalità. L’infezione con questi germi può associarsi con l’insorgenza o aggravamento dell’asma.
L’eziologia, quindi, varia in rapporto all’età, alla stagionalità, alle condizioni generali di salute del paziente, ed in relazione all’ambiente nel quale si contrae l’infezione.