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Stipsi « dott. Mario Pacella

Stipsi

Per stipsi si intende in generale una difficoltosa eliminazione delle feci, accompagnata da distensione e dolore addominale con defecazioni dolorose e faticose e comporta l’emissione di feci dure, caprine.  Indispensabile, inoltre, è che la frequenza delle evacuazioni sia ridotta in rapporto all’età del soggetto. In realtà, accertare che tale condizione sia presente non è sempre facile. Innanzitutto perché esiste una certa variabilità soggettiva, e poi perché la frequenza delle evacuazione varia secondo l’età. Infatti, se un un bambino allattato al seno può evacuare ad ogni poppata, la frequenza dei bambini allattati con latte artificiale è più regolare, caratterizzato da 1-4 evacuazioni al giorno. Con l’aumentare dell’età il numero delle evacuazioni tende a ridursi, per cui a 1 anno di vita la maggior parte dei bambini evacua 1 volta al giorno. Non bisogna dimenticare però, che bambini perfettamente sani possono evacuare 2-3 volte al giorno oppure 1 volta ogni 2-3 giorni e che alcuni di essi evacuano ad orari relativamente fissi mentre altri lo fanno senza alcuna regolarità.

Dopo che i genitori siano stati adeguatamente informati di ciò che si deve intendere realmente per stipsi, molti dei casi presunti sono già risolti, mentre rimangono da affrontare i casi di stipsi vera, la cui origine può essere “funzionale” o “organica” (causata da una specifica malattia che coinvolge l’intestino).

La stipsi funzionale

Rappresenta la condizione di gran lunga più frequente ed è causata più comunemente da

  1. una dieta povera di fibre,
  2. una educazione al vasino troppo precoce,
  3. problemi psicologici di varia natura.

Altre situazioni tipiche che favoriscono la stipsi funzionale sono una vita troppo sedentaria, la volontà dei bambini di non interrompere il gioco, l’indisponibilità di servizi igienici adeguati. Tipico della stipsi funzionale è che essa si autoalimenta, in quanto le feci non evacuate si induriscono e rendono la defecazione sempre più difficile e dolorosa, specialmente se si sono formate delle ragadi anali.

La stipsi organica

 

Le cause della stipsi organica sono moltecipli e sono elencate nella tabella sotto riportata :

difetti anatomici del tubo digerenteaganglionosi
stenosi anale
ano anteriore ectopico
ano localizzato anteriormente
ragadi anali
dermatite
stenosi del tratto gastrointestinale
malrotazione
bande intestinali congenite
anomalie della muscolatura intestinale

difetti del SNC o neurologici

spina bifida
mielomeningocele
trauma del midollo spinale
paraplegia
teratoma sacrale
atonie, ipotonie o distonie muscolari
sindrome di Down
neurofibromatosi

difetti endocrini e metabolici

ipotiroidismo
iperparatiroidismo
diabete mellito e insipido
acidosi renale infantile
ipokaliemia, iponatremia

disordini neuromuscolari – motilità

costipazione idiopatica
sindrome da pseudo-ostruzione
botulismo del neonato

connettivopatie

lupus
sclerodermia

disordini psicologici

depressione
anoressia nervosa
rifiuto dell’azione intestinale
costipazione psicologica
abuso sessuale

cause dietetiche

inadeguata assunzione di fibre
eccessiva assunzione di latte vaccino

cause farmacologiche

antiacidi
anticolinergici
bismuto
composti di ferro
oppioidi

cause varie

fibrosi cistica
celiachia

 

Un accenno particolare va fatto per i sintomi del megacolon aganglionare congenito (Hirschsprung) come la distensione addominale e la compromissione dello stato generale ; nel caso di sospetto, si deve procedere agli accertamenti del caso

Il trattamento della stipsi

La distinzione tra stipsi funzionale e organica è ovviamente molto importante per stabilire il successivo trattamento. Fortunatamente, una accurata ricostruzione del quadro clinico e delle sue modalità di insorgenza, assieme alla visita del bambino, consentono al Pediatra di distinguere tra le 2 forme di stipsi nella maggior parte dei casi. Solo, nel dubbio, occorre ricorrere a esami strumentali, tra i quali più comunemente le radiografie dell’addome con mezzo di contrasto.

Il trattamento della stipsi funzionale si effettua in diverse fasi. Innanzitutto, occorre favorire l’evacuazione del bambino e per questo sono generalmente sufficienti dei clisterini di pulizia da ripetersi per alcuni giorni. Poi si deve cercare di “rammollire” le feci utilizzando sostanze che ne aumentino il contenuto d’acqua (es..lattulosio) o che ne facilitino l’eliminazione agendo da lubrificanti (es. : olio di vaselina).  La fase successiva sarà quella della correzione degli eventuali errori dietetici, consistente per lo più nell’arricchire la dieta del bambino di cibi quali la frutta, la verdura e i cereali. L’ultima fase sarà quella della rieducazione del bambino all’uso del bagno, nel tentativo di correggere abitudini sbagliate, pur senza ricorrere ad atteggiamenti coercitivi.

 

Meccanismi dell’azione lassativa del lattulosio

  1. la riduzione del pH endoluminale aumenta le onde propulsive e quindi accelera il transito intestinale
  2. i metaboliti acidi del lattulosio aumentano la pressione osmotica di 4 volte, sicchè aumenta in pari misura il contenuto di acqua nelle feci ; ne risulta un cospicuo effetto massa
  3. la produzione di gas (idrogeno e anidride carbonica), provocando distensione colica, esercita un’ulteriore propulsione sul contenuto intestinale

-uso di microclismi o supposte di glicerina nella fase iniziale o nel caso di assenza di scariche oltre i 3 giorni :
tale terapia dovrebbe essere limitata all’inizio del trattamento per “sbloccare la situazione” ; deve essere poi sostituita dagli altri presidi terapeutici

 

Il vasino

Verso i 18-24 mesi d’età è importante che il bambino inizi a conoscere ed utilizzare il “vasino” perchè presto incomincerà a controllare volontariamente la minzione e la defecazione.
Perchè impari a prendere coscienza che bisogna scaricarsi al momento opportuno, nei luoghi giusti, regolarmente, il bambino deve essere educato senza subire, da parte dei genitori, eccessive pressioni ed imposizioni.
Fuori casa, inoltre, bisogna essere più tolleranti perchè può trovare maggiori difficoltà, sentirsi meno protetto, e non essere motivato ad avvisare che deve fare pipì o popò .

Alcuni consigli

-acquistare un vasino di plastica colorata, con una forma divertente

-invitarlo a sedersi sul vasino, soprattutto se riferisce che “gli scappa la pipì” (senza imposizioni)

-fare assumere al bambino la posizione corretta

Il bambino deve sedere con i piedi ben appoggiati a terra, le ginocchia più alte del sederino, e le gambe lievemente divaricate (se utilizza il water, è necessario un riduttore, ma non riuscendo ad appoggiare i piedi a terra, l’evacuazione risulta comunque più difficile)

-mettere il bambino a proprio agio, non fargli fretta, concedergli la giusta privacy, chiacchierare con lui, raccontargli una storia

-non tenerlo seduto a lungo (massimo 10 minuti), e lasciare comunque che si alzi non appena appare insofferente

-non rimproverarlo in caso di insuccesso, ma gratificarlo in caso riesca a scaricarsi.

-permettere che osservi cosa ha prodotto (senza esclamazioni di ripugnanza, perchè per il bambino feci ed urina sono una parte di sè)

-portare il suo vasino anche fuori casa (dai nonni, in vacanza) affinchè non si senta a disagio in un ambiente estraneo

  • valutazione degli aspetti psicologici legati al momento del controllo degli sfinteri :
    conviene rimandare il momento del vasino se la famiglia si trova in una delle seguenti situazioni:

-cambio di abitazione nello stesso periodo o nel prossimo futuro
-attesa o nascita di un altro figlio
-presenza di una malattia o di un lutto o di crisi di rapporti familiari
-inserimento in comunità

alimentazione ricca in scorie: bisogna continuare a proporre al bambino cibi ricchi in alimenti contenenti fibre alimentari (almeno 1 gr/kg/die), cioè cellulosa, pectina, emicellulosa, lignina : i cibi che ne contengono sono : grano o pane integrale, vegetali in genere, in particolare cavolfiori, legumi, frutta naturale, non succhi In un bambino che di norma si scarica con molta difficoltà occorre che la dieta sia curata in modo particolare ; l’alimentazione deve essere a base di cibi digeribili, ricchi in fibre (ortaggi, frutta, cereali integrali. Di seguito sono riportati alcuni  alimenti consigliati nei bambini con una dieta complessa:

cereali

  • riso integrale
  • farina bianca e gialla, pasta, pane, fette biscottate, biscotti tutti di farina integrale

carne – pesce

  • carne magra
  • cernia, dentice, nasello , merluzzo, palombo, pesce persico, pesce spada, rombo, smeriglio, sogliola, tinca, trota, triglia
  • (cucinare senza grassi, ai ferri, bolliti, al vapore, alla pizzaiola, condire a fine cottura)
  • bresaola, prosciutto crudo e cotto privati del grasso visibile

formaggi

  • ricotta di mucca, mozzarella di mucca, fior di latte, certosino, taleggio, quartirolo

uova: alla coque, sode, in camicia

verdure e legumi: tutte le verdure, patate comprese (non fritte), crude o cotte (a pezzi o passate), in abbondanti porzioni (non eccedere in cavoli e fagioli, perché possono provocare gonfiore) ; usare anche legumi secchi.

frutta

  • fresca cruda : tutti i tipi : dare la preferenza a prugne, mele cotogne, pere, fragole, lamponi, more, kiwi, arance, mandarini, albicocche ; assumerne tutti i giorni, preferibilmente con la buccia, se provenienti da coltivazioni biologiche, preferibilmente a digiuno
  • fresca cotta : mele , pere, prugne
  • frutta secca : datteri, fichi, noci , mandorle, nocciole, almeno 1 volta per settimana

grassi di condimento

  • olio extra vergine d’oliva.

bevande: acqua, spremute di frutta e verdura

dolcificanti: zucchero comune

Alimenti da evitare

cereali:

  • riso, pasta, farina bianca e gialla, pane, biscotti, grissini, fette biscottate
  • pasta all’uovo e paste ripiene (ravioli, tortellini)

carne – pesce :

  • carne grassa, cucinata impanata, con salse a base di farina o con condimenti
  • frattaglie, come fegato, cervello, ecc.
  • salumi grassi, come pancetta, salame, mortadella, ecc.

formaggi: mascarpone, brie, mozzarella di bufala, ricotta di pecora

uova: fritte

verdure: patate fritte

frutta: frutti molto zuccherini, come banane, uva, fichi, cachi

grassi di condimento: lardo, strutto, margarina, burro fritto

altro: sostanze molto grasse come maionese, cacao, olive, alimenti sott’olio, salse, latte intero

  • attività fisica: è utile stimolare questi bambini a muoversi e avere attività all’aria aperta per favorire i movimenti intestinali.

Il trattamento della stipsi organica si effettua rimuovendo la causa dalla quale è stata generata