Il bambino diabetico è più esposto alla patologia cariosa rispetto al bambino sano perché presenta una riduzione del flusso salivare, inoltre la saliva è più vischiosa e come tale meno detergente, anche il pH salivare è più basso a causa dell’acidosi ematica e per la presenza di glucosio fermentabile, i pasti sono necessariamente più frequenti e non sempre sono seguiti da un’accurata igiene orale.
Unico fattore positivo è la dieta povera di zuccheri raffinati alla quale sono tenuti i bambini diabetici. Nei pazienti diabetici sono stati riscontrati agenti patogeni diversi dalla normale flora batterica ed in particolare Capnocitophaga, Vibrioni anaerobi e Actinomiceti, tuttavia l’aspetto più determinante per quanto attiene le parodontopatie pare essere la maggior concentrazione di ioni Ca ++ che provoca una più elevata formazione di tartaro che irrita il parodonto marginale e quello profondo. Nello specifico pedodontico si assiste frequentemente a gengiviti marginali e papilliti che possono evolvere in malattia parodontale vera e propria specie in corrispondenza dell’ età puberale.
Particolare attenzione deve essere prestata quando la visita riveste i caratteri dell’urgenza per patologia acuta o per trauma. In tale evenienza è necessario intervenire avendo cura di evitare lo scompenso metabolico, è perciò opportuno accertarsi che nelle ore precedenti all’intervento il bambino si sia regolarmente alimentato perché talvolta il dolore lo spinge a non farlo, inoltre l’ansia legata all’intervento è sicura causa di iperglicemia, è pertanto opportuno evitargli lunghe attese e rassicurarlo sulle procedure operative.
In presenza di focolai settici o di dolore possono essere prescritti dal medico e somministrati antibiotici ad ampio spettro, antiflogistici ed antidolorifici in quanto l’acido acetilsalicilico non interferisce col metabolismo glucidico.
I farmaci cortisonici sono invece controindicati per il loro effetto iperglicemizzante.
L’odontoiatra deve essere pronto a fronteggiare un eventuale crisi ipoglicemica del piccolo paziente, i cui sintomi sono : tremore, pallore e perdita di coscienza che prelude allo shock insulinico.
Lo stress indotto da una seduta odontoiatrica può infatti scatenare tale crisi e pertanto è buona norma tenere in studio un succo di frutta o qualsiasi altra bevanda zuccherata di pronto impiego.
A causa della microangiopatia diabetica e della iperglicemia ed in seguito a piccoli interventi chirurgici possono verificarsi complicanze emorragiche, lenta guarigione delle ferite e sovrainfezioni batteriche.
Per tali motivi e considerando che tutti i processi infettivi ed infiammatori rendono instabile l’equilibrio glicemico, è preferibile estrarre denti decidui necrotici o difficilmente curabili piuttosto che avventurarsi in terapie lunghe e difficoltose.
Il periodo migliore per intervenire è al mattino, da 1 a 3 ore dopo la somministrazione della dose insulinica.
In conclusione, pur non essendo il piccolo paziente diabetico particolarmente a rischio negli interventi odontoiatrici è necessario mettere in atto procedure di controllo e prevenzione della crisi iperglicemica, delle complicanze post-operatorie ed attuare un programma di prevenzione mediante fluoroprofilassi e frequenti visite periodiche di controllo.
Fonte : eDentist