L’incidenza di questa intolleranza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100/150 persone.Un paziente celiaco esclude dalla dieta alcuni degli alimenti più comuni, quali pane, pasta, biscotti e pizza. L’assunzione di glutine, anche in piccole dosi, può causare danni.La dieta senza glutine è l’unica terapia che garantisce al celiaco una vita normale. Nel bambino l’intolleranza si presenta con l’introduzione del glutine nello svezzamento, da qualche settimana a qualche mese , con un quadro clinico caratterizzato da diarrea, vomito, irritabilità, ritardi di crescita. Esistono forme che esordiscono tardivamente, dopo il 2°-3° anno di vita, nelle quali la sintomatologia gastroenterica è meno marcata e sono maggiormante evidenziati i deficit dell’accrescimento della statura e/o del peso, dolori addominali ricorrenti e anemia sideropenica. La diagnosi si basa su esami di laboratorio (le piu’ specifiche sono le antitransglutaminasi) ma solo la certezza di anomalie della mucosa enterica (atrofia totale o parziale dei villi, prelevati mediante una biopsia eseguita durante una gastroscopia), può consentire la diagnosi.
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