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Articoli « dott. Mario Pacella

Stenosi del Dotto Lacrimale

Spesso l’occhio del neonato presenta una lacrimazione eccessiva o una secrezione giallastra. Non e’ altro che un’ ostruzione, parziale o completa, del canale nasolacrimale, che normalmente fa defluire le lacrime verso il naso. Di solito l’ostruzione è localizzata al passaggio dal sacco lacrimale al dotto vero è proprio, per cui essa provoca il ristagno delle lacrime nel sacco, favorendo un’ infezione da parte di batteri, e dal sacco lacrimale può estendersi alla congiuntiva e alle palpebre.
La stenosi dei dotti lacrimale e’ abbastanza comune, interessa circa il 6% dei neonati. E’ normalmente monolaterale, ma nel 30% dei casi il difetto è bilaterale. I sintomi compaiono al secondo mese di vita,anche se il difetto e’ congenito in quanto alcuni bambini cominciano a produrre lacrime solo dalla 3a – 4a settimana. Nella quasi totalita’ dei casi il problema si risolve spontaneamente entro l’anno di vita del bambino. Talvolta, persistendo l’ostruzione oltre tale eta’, è necessario ricorrere ad un piccolo intervento di canalizzazione (mediante una sonda) da parte dell’ oculista. La Stenosi del dotto lacrimale o dacriostenosi congenita si presenta con l’occhio sempre umido ,lacrimazione anche quando il bambino non piange , la narice dal lato interessato rimane asciutta e normalmente l’occhio non è arrossato e le palpebre non sono gonfie . Questa patologia va differenziata dalla dacriostenosi acquisita che può verificarsi in seguito a ostruzione infiammatoria del dotto causata da infezione del sacco lacrimale oppure in seguito a congiuntivite acuta. I sintomi sono l’arrossamento dell’occhio, della pelle che ricopre il sacco lacrimale e delle palpebre e secrezioni purulente. La compressione sul sacco lacrimale causa frequentemente un abbondante reflusso di muco o di pus dal puntino lacrimale.
Come gia’ detto , a causa del mancato drenaggio l’occhio affetto dall’ostruzione del dotto nasolacrimale può infettarsi, producendo secrezioni gialle che escono dallo sbocco oculare del canale. E’ necessario pertanto mantenere vuoto il sacco lacrimale, massaggiandolo regolarmente (almeno 2 volte al giorno). Il massaggio ha anche lo scopo di favorire la disostruzione del canale, liberandolo da eventuali aderenze. Per questo, esso deve essere abbastanza energico, condotto premendo col dito sull’angolo interno dell’occhio interessato e massaggiando verso l’alto e verso il basso.Si deve pulire l’occhio con soluzioni fisiologhe sterili oppure con salviettine oculari gia’ preparate. Le manovre vanno effettuate con assoluta pulizia da parte degli operatori. Se l’occhio e’ purulento e’ necessario far uso di colliri o pomate antibiotiche

Paracetamolo e Ibuprofene sono equivalenti ?

 Secondo la meta-analisi di 10 diversi studi che hanno complessivamente preso in considerazione 1078 bambini e che hanno confrontato ibuprofene (5-10mg/kg) con paracetamolo (10-15 mg/kg), l’ibuprofene si è dimostrato superiore a 2, 4 e 6 ore e, a 4-6 ore, circa il 15% in più dei pazienti trattati con ibuprofene era ancora sfebbrato.
Uno studio controllato randomizzato (N=156, età 6 mesi-6 anni) di confronto fra
ibuprofene (10mg/kg ogni 6-8 ore) e paracetamolo (15mg/kg gni 4-6 ore) o la loro
associazione ha concluso che:
– la combinazione era superiore al paracetamolo in grado di garantire uno sfebbramento nelle prime 4 ore,
– l’effetto sia dell’ibuprofene che della combinazione conduceva a uno sfebbramento più rapido,
– la combinazione riduceva la durata della febbre nelle prime 24 ore.Gli autori concludono che:- ibuprofene è superiore,
– la combinazione offre un piccolo vantaggio rispetto all’ibuprofene da solo,
– la combinazione potrebbe esporre a un rischio di sovraddosaggio.Resta da chiarire il problema della necessità di trattare il sintomo febbre.

– Non vi sono prove che la febbre di per sé sia pericolosa, mentre si pensa anche che
faccia parte della risposta immunitaria in caso di infezioni.
– Non è certo che gli antipiretici prevengano le convulsioni febbrili.
– Non vi sono prove, d’altra parte, che il trattamento della febbre in caso di infezioni lievi, possa comportare rischi, se non di sovraddosaggio.
– Il trattamento della febbre serve a migliorare le condizioni generali e ridare benessere al bambino, che può riprendere le sue normali attività.

Per quanto riguarda gli effetti collaterali:
– asma: ibuprofene non aumenta il rischio o forse lo riduce di poco, mentre il paracetamolo
lo aumenta di poco,
– Sindrome di Reye: nessun aumento di rischio,
– effetti gastrointestinali o renali: non vi sono evidenze di rischio aumentato, ma la Canadian Paediatric Society raccomanda di non usare l’ibuprofene se il bambino non beve “a sufficienza”,
– reazioni sistemiche: non vi sono prove di aumentato rischio.

Il trattamento efficace della febbre riduce l’ansia dei genitori e riduce la richiesta di visite mediche. E’ utile distribuire materiale illustrativo ai genitori e parlarne nel corso di visite periodiche di controllo. A questo scopo esiste materiale prodotto dalla Canadian Paediatric Society.

Bibliografia essenziale:

1. Perrott DA, Piira T, Goodenough B, Champion GD.
Efficacy and safety of acetaminophen vs ibuprofen
for treating children’s pain or fever: a meta-analysis.
Arch Pediatr Adolesc Med 2004;158(6):521-6.

2. Hay AD, Costelloe C, Redmond NM,
Montgomery AA, Fletcher M, Hollinghurst S, et al.
Paracetamol plus ibuprofen for the treatment of
fever in children (PITCH): randomised controlled
trial. BMJ 2008;337:a1302. Erratum in: BMJ
2009;339:b3295.

3.Caring for kids [website]. Fever and temperature
taking. Ottawa, ON: Canadian Paediatric Society;
2009. Available from: www.cps.ca/caringforkids/whensick/
Fever.htm. Accessed 2010 Jun 21.

4.Southey ER, Soares-Weiser K, Kleijnen J.
Systematic review and meta-analysis of the clinical
safety and tolerability of ibuprofen compared
with paracetamol in paediatric pain and fever.
Curr Med Res Opin 2009;25(9):2207-22

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