Spesso l’occhio del neonato presenta una lacrimazione eccessiva o una secrezione giallastra. Non e’ altro che un’ ostruzione, parziale o completa, del canale nasolacrimale, che normalmente fa defluire le lacrime verso il naso. Di solito l’ostruzione è localizzata al passaggio dal sacco lacrimale al dotto vero è proprio, per cui essa provoca il ristagno delle lacrime nel sacco, favorendo un’ infezione da parte di batteri, e dal sacco lacrimale può estendersi alla congiuntiva e alle palpebre.
La stenosi dei dotti lacrimale e’ abbastanza comune, interessa circa il 6% dei neonati. E’ normalmente monolaterale, ma nel 30% dei casi il difetto è bilaterale. I sintomi compaiono al secondo mese di vita,anche se il difetto e’ congenito in quanto alcuni bambini cominciano a produrre lacrime solo dalla 3a – 4a settimana. Nella quasi totalita’ dei casi il problema si risolve spontaneamente entro l’anno di vita del bambino. Talvolta, persistendo l’ostruzione oltre tale eta’, è necessario ricorrere ad un piccolo intervento di canalizzazione (mediante una sonda) da parte dell’ oculista. La Stenosi del dotto lacrimale o dacriostenosi congenita si presenta con l’occhio sempre umido ,lacrimazione anche quando il bambino non piange , la narice dal lato interessato rimane asciutta e normalmente l’occhio non è arrossato e le palpebre non sono gonfie . Questa patologia va differenziata dalla dacriostenosi acquisita che può verificarsi in seguito a ostruzione infiammatoria del dotto causata da infezione del sacco lacrimale oppure in seguito a congiuntivite acuta. I sintomi sono l’arrossamento dell’occhio, della pelle che ricopre il sacco lacrimale e delle palpebre e secrezioni purulente. La compressione sul sacco lacrimale causa frequentemente un abbondante reflusso di muco o di pus dal puntino lacrimale.
Come gia’ detto , a causa del mancato drenaggio l’occhio affetto dall’ostruzione del dotto nasolacrimale può infettarsi, producendo secrezioni gialle che escono dallo sbocco oculare del canale. E’ necessario pertanto mantenere vuoto il sacco lacrimale, massaggiandolo regolarmente (almeno 2 volte al giorno). Il massaggio ha anche lo scopo di favorire la disostruzione del canale, liberandolo da eventuali aderenze. Per questo, esso deve essere abbastanza energico, condotto premendo col dito sull’angolo interno dell’occhio interessato e massaggiando verso l’alto e verso il basso.Si deve pulire l’occhio con soluzioni fisiologhe sterili oppure con salviettine oculari gia’ preparate. Le manovre vanno effettuate con assoluta pulizia da parte degli operatori. Se l’occhio e’ purulento e’ necessario far uso di colliri o pomate antibiotiche