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Esopo « dott. Mario Pacella

Esopo

Favolista greco (VI sec. a.C.). Secondo una tradizione biografica romanzesca, fu di origine frigia, schiavo e gobbo. Visse a Samo, ma viaggiò in Oriente e in Grecia. Sarebbe morto in seguito a un processo per furto intentatogli dagli abitanti di Delfi, da lui beffati. Sono giunte sotto il suo nome centinaia di favole, che costituiscono il corpus Aesopianum: si tratta per lo più di ingenui e garbati apologhi di animali (sostituiti agli uomini e operanti come gli uomini), ispirati a una morale comune e popolare.

La favola di Esopo consiste nella narrazione agevole e piana di una semplice vicenda, i cui protagonisti sono generalmente animali (leone, cane, volpe, rana, ecc.), ma talvolta anche uomini, per lo più identificati attraverso la loro professione (vasaio, pescatore, pastore, taglialegna, ecc.).Nei brevi quadri, che mostrano grande naturalezza evocativa e profonda conoscenza delle passioni umane, e dove gli animali sono caratterizzati attraverso una tipologia psicologica convenzionale, la favola si conclude secondo i canoni di etica pratica, ma non priva di una sua rilevanza, i cui intenti di ammaestramento furono sottolineati, in età più tarda, da un esplicito enunciato morale, sorto nell’ambito della scuola.
Esopo dovette scrivere in ionico, ma la stesura originaria delle sue favole subì alterazioni e contraffazioni di ogni genere tanto che è impossibile rintracciare la fisionomia genuina dello scrittore: egli non è, per noi, che un nome sotto il quale è stata tramandata una produzione favolistica anonima, scritta in tempi diversi. Edizioni alterate delle sue favole si ebbero sin dal VIV sec. a.C. Spunti esopiani si riscontrano, nell’Evo Antico, in oratori e filosofi, in Callimaco e in Orazio. Diretti imitatori delle favole di Esopo sono i latini Fedro (sec. I) e Aviano (sec. IV-V) e il greco Babrio (II sec.).

Esopo, dallo spirito argutissimo e geniale, compose numerose favole, spesso
riferite agli animali, ma con trasparenti allusioni al mondo degli uomini.
Le redazioni a noi giunte delle favole di Esopo sono dell’età ellenistica:
si tratta di 400 favole brevi e di stile sobrio, concluse da una breve
morale. I personaggi sono per lo più animali, ma anche uomini e dèi, o
piante.