Protusione del contenuto addominale attraverso l’anello inguinale interno dovuta alla pervietà del dotto pertoneo-vaginale. Tale dotto risulta ancora pervio alla nascita, nel 90 % dei nati a termine e nel 95% dei pretermine. Se il dotto è di minuscole dimensioni si avrà il passaggio del solo liquido peritoneale verso la borsa scrotale dove è situato il testicolo, determinando la comparsa dell’idrocele comunicante. In tale condizione l’entità della raccolta liquida può modificarsi nel corso della giornata determinando, quindi, la variazione del volume dell’emiscroto corrispondente. Il passaggio del liquido può cessare del tutto, determinando la normalizzazione del volume scrotale, per poi ricomparire a distanza di giorni o mesi. Qualora la porzione più esterna del dotto sia andata incontro ad obliterazione, la raccolta liquida sarà limitata alla prima porzione del dotto. Si realizza in tal modo l’idrocele del funicolo (comunemente detta “cisti del funicolo”). Sia il classico idrocele che la cisti del funicolo rappresentano condizioni innocue che possono essere trattate chirurgicamente dopo i tre anni di vita, età dopo la quale una chiusura spontanea del dotto peritoneo vaginale diviene molto improbabile.E’ presente nel 3-4% dei bambini e colpisce sia le femmine che i maschi sebbene sia più frequente in questi ultimi. Predilige il lato destro e può essere bilaterale. Nei casi in cui l’ernia interessi il lato sinistro e’ molto probabile che possa comparire anche a destra.
Può divenire evidente poche ore dopo la nascita come in qualsiasi età della vita, manifestandosi sempre come una tumefazione teso elastica situata in regione inguinale che può estendersi all’emiscroto corrispondente.
La grandezza dell’ernia, intesa come volume della tumefazione apprezzabile clinicamente, non si correla alla sua gravità né alla possibilità di incorrere nella sua complicanza più frequente: l’incarceramento o strozzamento erniario, che rappresenta la complicanza più temibile dell’ernia inguinale. I visceri erniati attraverso il canale inguinale subiscono lo strangolamento dei vasi sanguigni con conseguente congestione vascolare ed aumento di volume. Con il passare del tempo la sofferenza ischemica del viscere erniato può determinarne la necrosi e successiva perforazione.
L’incarceramento erniario e’ più frequente nei primi anni di vita e deve essere temuto particolarmente nei bambini di età inferiore ai 12 mesi.
L’ernia inguinale in età pediatrica deve essere operata al momento della diagnosi in quanto non esiste la possibilità che scompaia spontaneamente. Terapie alternative (cinti, sospensori) oltre ad essere inutili possono essere estremamente pericolose.
L’intervento di ernia inguinale viene solitamente effettuato dopo il primo anno di vits.In emergenza vengono eseguite le forme complicate quali l’incarceramento, l’intasamento, lo strozzamento delle anse erniate.L’intervento prevede l’isolamento, la legatura, la sezioni del sacco ernerio a livello dell’anello inguinale interno nell’approccio inguinale “open” e l’erniorrafia con chiusura del dotto peritoneo-vaginale nella tecnica laparoscopica.