Queste le sostanze che possono essere assunte in un periodo così delicato per lo sviluppo del bambino
La maggioranza dei farmaci passa effettivamente nel latte, ma la dose assunta dal lattante non supera in media l’1% di quella introdotta dalla madre. Il rischio per la salute del bambino è quindi molto basso. E’ consentito ad esempio l’uso della maggior parte degli antibiotici, di analgesici e antipiretici come il paracetamolo, di farmaci per il sistema cardiovascolare (digitale, alcuni beta-bloccanti, anti ipertensivi), ecc. Praticamente non vi sono problemi per la terapia delle comuni patologie.
Alcuni farmaci vanno assolutamente proscritti:
- Farmaci antiblastici usati nella chemioterapia di tumori, linfomi, leucemie.
- Sostanze radioattive (es. iodio, tecnezio, gallio radioattivi) impiegate per lo più a scopo diagnostico.
- La sospensione dall’allattamento sarà limitata al tempo di eliminazione dell’isotopo radioattivo che, a seconda della sostanza usata, varia da 1 a 14 giorni.
- Ioduri in genere (rischio di ipotiroidismo nel lattante).
- Sostanze stupefacenti: Cocaina, Eroina, Marijuana, Metadone a dosi superiori a 20mg. al giorno, LDS, Anfetamine ed alcool a dosi eccessive.
- Alcuni antibiotici: Cloramfenicolo, Ciprofloxacina, Tetracicline, Sulfamidici (in caso di lattante pre – termine o con ittero o portatore di difetti enzimatici dei globuli rossi).
- Alcuni anti infiammatori e antipiretici: Indometecina, Fenilbutazone, aspirina ad alte dosi e per tempi prolungati.
- Litio (antipsicotico).
- Ergotamina contenuta in molti preparati la cefalea.
- Alcuni farmaci antitiroidei: Metimazolo.
Fenindione (anticoagulante
Una relativa controindicazione sussiste anche per le sostanze che interferiscono con la produzione del latte: diuretici, pillole anticoncezionali ad alto o medio dosaggio di estrogeni, farmaci anti MAO, Nicotina.
Vanno infine somministrati con cautela i farmaci che agiscono nel Sistema Nervoso Centrale:
- Antiepilettici e Benzodiazepine.
- Antidepressivi e Antipsicotici.
- Antistaminici.
In caso di somministrazione di queste sostanze, è necessario operare una stretta sorveglianza del bambino, che potrebbe incorrere in episodi di sonnolenza profonda e difficoltà di alimentazione.
Alcuni consigli :
- Prendere il farmaco subito dopo la poppata o prima della pausa notturna, se monodose, per evitare che l’allattamento coincida con la massima concentrazione del medicamento nel sangue materno, fenomeno che avviene di solito da una a tre ore dopo l’assunzione.
- Preferire, se possibile, la terapia locale a quella sistemica (per bocca o per iniezione). Così in caso di asma usare broncodilatatori e cortisonici per aerosol o spray, nelle dermatiti creme a base di cortisone e/o antibiotici.
- Scegliere all’interno di un gruppo di sostanze, se disponibili, quelle che non vengono assorbite dall’intestino materno e, quindi, non passano quindi nel latte come i lassativi, farmaci molto usati dalle mamme che soffrono spesso di stipsi. Nell’ambito di questo gruppo sono da preferire i prodotti a base di fibre (crusca), il lattosio, gli emollienti e lubrificanti ( paraffina, vasellina), a quelli contenenti aloe, cascara sagrada ecc. che possono provocare coliche addominali e diarrea nel lattante.
- La prescrizione del farmaco deve essere fatta dal medico ( e non auto prescritta) che scegliera’ quei farmaci a più basso rischio per il bambino. Solo se questo non è possibile e debba essere somministrato alla madre un farmaco potenzialmente tossico per il lattante, o del quale non si abbiano sufficienti informazioni, l’allattamento dovrà essere sospeso. La sospensione sarà temporanea nei trattamenti di breve durata. In questo periodo la lattazione va mantenuta mediante svuotamento del seno, manuale o con il tiralatte. Nelle terapie di lunga durata, l’allattamento deve essere definitivamente interrotto.