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Allattamento – Miti da sfatare « dott. Mario Pacella

Allattamento – Miti da sfatare

Miti da Sfatare

 

Tante cose si sentono sull’allattamento al seno e su ciò che si può mangiare, fare,non fare.Facciamo un pò di pulizia. Se questo insieme di regole poteva trovare, in tempi passati, fondamento nelle condizioni igieniche e di vita della donna, attualmente non ha nessun significato.

Non serve quindi che:

La donna rinunci all’uso del latte dei primi giorni,detto colostro, che è preziosissimo per la ricchezza di anticorpi ed è più che adeguato alle necessità nutritive del neonato
La donna s’imponga una certa dieta. Basta che segua a tavola un alimentazione adeguata all’allattamento. Nessun alimento particolare è proibito, ma vale la raccomandazione generale di essere accorte verso i cibi allergizzanti, moderate nelle quantità e di variare continuamente i vari aliment. Qualora la madre individui un rapporto fra il consumo di certi cibi e determinati disturbi del bambino, potrà allora decidere di eliminare uno o più cibi dalla sua dieta. Siccome le diete vegetariane strette portano una carenza della vitamina B 12, questa andrà assunta dalla madre vegetariana con integratori alimentari specifici.
La mamma s’imponga di bere un certo volume di liquidi (magari come tisane) con l’obiettivo di fare più latte, perché la sua produzione non dipende da quanto si beve, ma dalla stimolazione del seno materno da parte del bambino.
La mamma si astenga da attività sportive, perché è ormai ben noto che queste, se moderate, aumentano la produzione di latte, senza modificarne la composizione e la crescita del bambino.
La donna segua rituali igienici di pulizia del seno e del capezzolo prima e dopo della poppata, perché basta la pulizia quotidiana del corpo, l’allattamento al seno, infatti, protegge il bambino dall’esposizione eventuale a germi patogeni.
La mamma sospenda l’allattamento per una febbre, un’influenza, un’infezione; in questi casi non esiste controindicazione ad allattare, perché il latte materno non rappresenta la via di contagio. La mamma può anche assumere farmaci, compatibili con l’allattamento.Se il bambino dovesse ammalarsi dello stesso disturbo, gli verrà somministrata la terapia del caso.

Vero è che il fumo di sigarette può ridurre la produzione di latte. Il fumo passivo inoltre risulta, senza alcun dubbio, dannoso per il bambino che lo respira.