Fisiologia dell’allattamento materno |
Durante la gravidanza gli estrogeni, il progesterone, l’ormone somatotropo e forse un ormone lattogeno placentare, sviluppano considerevolmente la ghiandola mammaria. Dal momento del parto e dell’espulsione della placenta, la concentrazione sanguigna di questi ormoni decresce, ciò libera un ormone ipofisario, la prolattina, che avvia la secrezione lattea, o lattazione. Il bambino inizia a essere allattato dal secondo giorno; in questo momento non assume del latte, ma del colostro, liquido giallastro con scarso contenuto di zuccheri ma ricco di protidi e d’anticorpi naturali (IgA). La vera e propria montata lattea non si verifica che il terzo giorno dopo il parto. Si allatta ogni tre ore, in ragione di sei poppate ogni ventiquattro ore, e per non più di quindici o venti minuti. L’azione meccanica della suzione mantiene la lattazione. Dopo ogni poppata, il bambino deve essere tenuto verticalmente. Le feci di un bambino allattato al seno sono abbondanti, liquide, grumose e color giallo oro. La nutrice deve seguire un’alimentazione sana e varia: eviterà i piatti speziati, il caffè, il tè, l’alcool e le sigarette.( Vedi alimentazione materna in www.pediatrico.it) I capezzoli devono essere tenuti molto puliti e vengono ripuliti a ogni poppata, per evitare complicazioni infettive (screpolature, linfangite o mastite). Le difficoltà dell’allattamento possono essere dovute all’insufficienza della lattazione (ipogalattia) e alla sua totale carenza (agalattia). Durante l’allattamento, le mestruazioni di solito cessano, ma la fecondazione può comunque avvenire.Poche donne in salute non sono in grado di allattare e l’insufficienza è più spesso una scusa che una vera e propria ragione medica. Il diradarsi delle poppate o il loro arresto porta all’esaurirsi della secrezione lattea. Le vere controindicazioni all’allattamento materno sono rare: cardiopatia, tubercolosi polmonare, disturbi psichici. |